Ortodonzia

Studio Dentistico Magrini - Il tuo dentista a Firenze e Barberino di Mugello

L’ortodonzia si occupa sia di correggere i difetti di occlusione nei bambini, guidando il corretto accrescimento dei mascellari, che del trattare le malposizioni dentali negli adulti, correggendo difetti di fonazione, masticazione ed estetici.

A seconda dei casi e delle esigenze potranno essere utilizzati apparecchi rimovibili, apparecchi fissi in metallo o cristallo, o allineatori invisibili.

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Esempi di casi clinici

Ortodonzia - Prima
Ortodonzia - Prima
Ortodonzia - Dopo
Ortodonzia - Dopo

Le tecnologie dello Studio Dentistico Magrini per allineare i denti con il massimo comfort e senza dolore:

Brackets autoleganti

I brackets autoleganti hanno molti vantaggi, tra cui:

 

  • Dimensioni ridotte (maggior comfort per labbra e guance).

 

  • Appuntamenti più brevi.

 

  • La legatura dell’arco ai denti è molto meno fastidiosa rispetto ai bracket tradizionali.

 

  • Le forze applicate sui denti sono più leggere (meno fastidiose).

 

  • Spostamento dei denti molto più rapido (bassa frizione arco-bracket).

 

  • Non servono elastici per tenere unito arco e bracket: niente fastidio al legare i denti, e niente ingiallimento degli elastici.

Brackets estetici trasparenti in cristallo

I brackets in ceramica presentano numerosi vantaggi:

 

  • Sono altamente estetici

 

  • Il vetro completamente trasparente non si macchia con cibo e bevande.

 

  • Adatti per chi è allergico al Nickel (non contengono metallo).

 

  • Sono molto resistenti e difficili da rompere o staccare.

Hai domande o dubbi sull’ortodonzia in generale o l’apparecchio ortodontico?

Cerca la risposta qua sotto, altrimenti chiamaci per una visita gratuita a Firenze o Barberino di Mugello

Quali sono i benefici dell’ortodonzia?

I benefici principali dell’ortodonzia sono:

  • Avere un’occlusione funzionale, con una miglior distribuzione delle forze masticatorie e una maggior longevitá dei denti.
  • Miglioramento dell’estetica del sorriso e del viso.
  • La facilità con cui i denti ben allineati possono essere puliti, con evidente vantaggio nella prevenzione di carie e della malattia parodontale (piorrea).

A che età si deve portare il bambino a fare la prima visita ortodontica?

Considerato che alcune malocclusioni scheletrico-dentali si possono trattare già intorno ai 4-5 anni di età, possiamo considerare questa l’età più appropriata per la prima visita ortodontica, anche per avvicinare i bambini all’ambiente odontoiatrico/ortodontico.

Qual è il momento migliore per iniziare il trattamento ortodontico?

È variabile, spesso dipende dal tipo e dalla gravità della malocclusione. Si tende a trattare precocemente, verso i 4/5 anni di età, le malocclusioni in cui si rileva un problema scheletrico che può complicarsi con la crescita, ad esempio il morso incrociato con latero-deviazione funzionale della mandibola o le terze classi scheletriche; questi due tipi di malocclusione se trattati molto precocemente possono dare risultati sorprendentemente positivi nella crescita dei ragazzi non richiedendo poi ulteriori terapie.

Quanto dura un trattamento ortodontico?

La durata è variabile, in quanto dipende dal problema da trattare. Un trattamento ortodontico può durare da pochi mesi a 3 anni nell’adulto. Nel bambino in crescita, invece, a causa del continuo sviluppo della dentatura, si usa alternare brevi periodi di trattamento ad altri lunghi di attesa; ad esempio può essere necessario un trattamento in due tempi, uno in dentizione decidua e l’altro in dentizione mista/definitiva.

Il trattamento ortodontico è doloroso?

Si può avvertire solo qualche fastidio i giorni successivi all’applicazione o all’attivazione dell’apparecchio. Il dolore puó essere causato da piccole irritazioni della mucosa che va a sfregare contro alcune parti dell’apparecchio oppure dolore alla masticazione. Nel giro di pochi giorni i fastidi vanno ad attenuarsi, fino a scomparire: i recettori parodontali, attivati dalle pressioni esercitate dall’apparecchio, nel giro di breve tempo si adattano alla nuova situazione.

Un cattivo combaciamento tra i denti di sopra e di sotto puó essere causa di mal di testa?

L’attività funzionale dei muscoli masticatori e dell’articolazione temporo-mandibolare sono strettamente legate al combaciamento dei denti. Quando i denti non combaciano bene la mandibola può subire una modifica nella sua postura che, a sua volta, può dare una disfunzione articolare o muscolare che puó causare dolore a livello cranio facciale con ripercussioni anche alle orecchie, agli occhi, alla colonna vertebrale oltre alle cefalee e nevralgie.

Gli apparecchi ortodontici sono tutti uguali?

No, non sono tutti uguali. Si distinguono, prima di tutto, in fissi e mobili. I primi si incollano o si cementano ai denti, i secondi li applica e rimuove il paziente. Quello che va compreso è che l’apparecchio, per l’ortodontista, è uno strumento per raggiungere un fine, che in parte è predefinito da modelli ideali di riferimento e, in altra parte, va programmato in base alle effettive necessità ed esigenze personali del paziente. Solo dopo aver analizzato tutti i dati relativi alla malocclusione da trattare, sia dal punto di vista clinico che radiologico e solo dopo averli confrontati alle aspettative del paziente, o alle necessità terapeutiche, viene selezionato l’apparecchio ortodontico.

Cos’è l’apparecchio / mascherina di contenzione o retainer?

L’apparecchio di contenzione viene realizzato a fine trattamento ortodontico per favorire la stabilizzazione della correzione. Puó essere fisso o rimovibile.

Il retainer fisso consiste in un filo di acciaio, liscio o intrecciato, modellato secondo l’allineamento ottenuto a fine trattamento e incollato posteriormente ai denti mediante delle gocce di composito, per evitare che questi denti si spostino. Generalmente nell’arcata inferiore viene sempre incollato un retainer fisso che va da canino a canino, in quanto i denti anteriori dell’arcata inferiore sono i piú soggetti alla recidiva di spostamento. Tuttavia, a seconda della quantitá di accavallamento dei denti dell’arcata superiore, l’ortodonzista puó decidere di realizzare un retainer fisso anche per i denti superiori. Il retainer fisso è l’unica garanzia che i risultati ottenuti mediante il trattamento ortodontico si mantengano stabili, senza alcuna recidiva.

L’apparecchio di contenzione rimovibile, consiste generalmente in una mascherina trasparente, che il paziente dovrá portare tutte le notti, per evitare che i denti ritornino alla posizione di accavallamento anteriore all’ortodonzia. È importante mantenere una corretta igiene dell’apparecchio rimovibile, spazzolandolo regolarmente sia nella superficie interna che esterna. In caso di rottura o smarrimento, è necessario avvisare lo studio dentistico il prima possibile affinché ne venga realizzato uno nuovo, in quanto la recidiva del movimento dentale puó essere molto rapida (a seconda del precedente accavallamento dei denti).

Si possono prevenire le malocclusioni?

Molte malocclusioni si possono prevenire, o quantomeno attenuare. Le abitudini viziate (es: succhiamento del dito, del ciuccio, uso del biberon, interposizione linguale) interferiscono con la corretta posizione dei denti nell’arcata e con la formazione di un buon ingranaggio tra i denti superiori e inferiori, oltre che di un corretto sviluppo di mascella e mandibola. L’ortodonzia intercettiva si occupa di prevenire le malocclusioni, rimuovendo i problemi che possono ostacolare il corretto sviluppo dei denti, come un ritardo nella permuta o la presenza di denti sovrannumerari. L’ortodonzia funzionale si occupa di ottenere un corretto equilibrio tra muscolatura e basi scheletriche, mediante l’impiego di apparecchi appositi che stimolano la muscolatura e condizionano la posizione mandibolare.

Che problemi puó dare una malocclusione?

Oltre ai problemi circoscritti ai denti, come carie e malattia parodontale (piorrea), si puó incorrere anche in disturbi digestivi, problemi articolari a livello dell’articolazione temporo-mandibolare o ATM con l’insorgere di cefalee, cervicalgie, acufene (sensazione di fischio nell’orecchio), disturbi posturali e disturbi visivi.

A che etá insorgono i problemi di malocclusione?

Possono insorgere a qualsiasi età, già con i denti decidui (da latte). Alcuni casi si vanno trattati molto precocemente per evitare che la malocclusione dentale si trasformi in malocclusione scheletrica, tale da richiedere, oltre all’ortodonzia, anche la chirurgia ortognatica. Si possono manifestare durante l’adolescenza, ma anche in età adulta dopo la perdita dei primi denti definitivi e lo spostamento degli altri.

L’apparecchio ortodontico puó causare carie?

L’apparecchio ortodontico, in particolare quello fisso, facilita il ristagno di cibo e rende più difficile spazzolarsi i denti, ma in sè non causa carie. Seguendo scrupolosamente le istruzioni per l’igiene date dall’igienista e dall’ortodontista, non c’è alcun pericolo né di carie né d’infiammazioni gengivali. Solitamente viene consigliato per la pulizia l’utilizzo di un apposito spazzolino ortodontico, che va usato orizzontalmente, e che ha le setole della parte centrale piú corte, per pulire in corrispondenza dei bracket, mentre le laterali sono piú lunghe per raggiungere il dente.

Il trattamento ortodontico è sempre necessario?

Il disallineamento dei denti, entro certi limiti, può essere perfettamente compatibile con una buona estetica del sorriso; tuttavia, anche nelle malocclusioni di entitá ridotta, è sempre presente un’alterata funzione occlusale.

Si puó fare ortodonzia anche nell’adulto? Fino a che etá si puó fare ortodonzia?

È possibile allineare i denti a qualunque età ed in qualsiasi condizione, sempre e quando non siano presenti patologie acute nei tessuti di sostegno osseo-gengivali (parodontite o piorrea).

Durante il trattamento ortodontico vanno evitati alcuni cibi o abitudini?

Si consiglia di ridurre l’assunzione di cibi e bevande dolci: i cibi a base di zuccheri e amidi alimentano i batteri, che formano una placca molto adesiva e acida, che può causare la carie e favorire la malattia parodontale (piorrea). Per quanto riguarda i cibi consigliati e sconsigliati, ti consigliamo di leggere la pagina sulla prevenzione.

Per ridurre il rischio di distacco dei brackets o il danneggiamento dei fili è consigliabile evitare cibi duri, croccanti o appiccicosi, come le gomme da masticare o le caramelle gommose, e non masticare cubetti di ghiaccio.

Come faccio a sapere se ho bisogno di un trattamento ortodontico?

Esistono dei segnali di allarme evidenti che possono indicare di fare ortodonzia il prima possibile (vedi la sezione urgenze ortodontiche per approfondire).

Spazi tra i denti, accavallamenti, inclinazioni o rotazioni indicano una necessità di fare ortodonzia.

Tuttavia, esistono anche segnali meno evidenti:

  • Consumo anormale dei denti
  • Dolore alle articolazioni della mandibola
  • Instabilità del morso e della posizione mandibolare.

Un cattivo combaciamento può dare mal di testa, dolori articolari nella zona cervicale o alle spalle, fischi nelle orecchie, vertigini o alterazioni posturali (Sindrome ATM).

I denti negli adolescenti possono sistemarsi da soli con la crescita?

No, l’occlusione tenderà sempre a peggiorare negli anni e non si risolverà da sola. Se già nel bambino è presente uno squilibrio tra dimensioni dentali troppo grandi, dimensioni di mascella e mandibola troppo piccole, o una combinazione delle due, succederà ad esempio che dopo l’eruzione dei molari permanenti, i denti anteriori non avranno a disposizione uno spazio sufficiente, e anteriormente avremo i denti accavallati.

Ogni quanto devo tornare allo studio per la visita di controllo ortodontica?

Generalmente, la visita di controllo ortodontica dal dentista è a distanza di 3 settimane, massimo un mese.

Si puó montare l’apparecchio ortodontico su una corona in ceramica?

Sí. La corona in ceramica o zirconio non influisce sul movimento del dente naturale. Tuttavia, nel caso siano presenti corone su impianti, queste possono essere sfruttate per migliorare l’ancoraggio ortodontico, ma in questo caso gli impianti non si spostano, per l’assenza del legamento parodontale.

Gli impianti si possono spostare con l’apparecchio ortodontico?

No, perchè a differenza dei denti, gli impianti non hanno il legamento parodontale, perciò rimarranno ancorati rigidamente nell’osso. Questo può essere sfruttato come un vantaggio dall’ortodonzista, per realizzare movimenti dei denti naturali senza avere una forza contraria che sposti l’impianto.

Esiste un apparecchio per i denti invisibile?

Oltre agli allineatori trasparenti (Invisalign), che sono molto pratici e igienici, esiste l’apparecchio linguale metallico. Sebbene questo sia sicuramente più rapido ed efficace, e invisibile perché incollato alla superficie interna dei denti, spesso non è ben accetto dai pazienti, perché molto più fastidioso e l’igiene è più difficile, e per questo noi proponiamo ai nostri pazienti che desiderano la massima estetica le mascherine trasparenti, o in alternativa un apparecchio ortodontico trasparente in cristallo, poco visibile a distanza.

L’ortodonzia si può fare alla stessa maniera con qualsiasi tecnica (esterna, linguale, Invisalign)?

Prima di scegliere quale apparecchio utilizzare, vanno considerate:

  • possibilità di movimento
  • prezzo del trattamento
  • tempistica del trattamento
  • collaborazione del paziente

I trattamenti più semplici possono essere fatti in tutti i modi elencati, ma bisogna tenere a mente che alcune tecniche non riescono a fare particolari movimenti fini, fondamentali per avere denti dritti e perfettamente allineati. A seconda del vostro caso, sarà l’ortodonzista a indicare la tecnica più efficace per voi.

Per quanto riguarda il prezzo dell’apparecchio ortodontico, gli apparecchi metallici esterni sono i più economici, seguiti dall’apparecchio in cristallo, l’apparecchio linguale, ed infine le mascherine trasparenti.

In generale, l’apparecchio metallico è più rapido di quello in cristallo, e ancor più rapido degli allineatori trasparenti, anche se questo dipende molto dalla collaborazione del paziente, che per ottenere un risultato rapido con le mascherine trasparenti deve indossarle 24 ore al giorno (tranne durante i pasti), pulirle correttamente i denti dopo ogni pasto e le mascherine dopo ogni uso, e presentarsi regolarmente ai controlli.

Si può accelerare il trattamento ortodontico per metterci meno tempo?

Si. Mediante piezochirurgia ultrasonica (corticotomia) si può accelerare fino al 30/40% i tempi tecnici di cura, e si riescono a trattare malocclusioni che altrimenti non potrebbero essere risolte solo con l’ortodonzia; questa metodica viene frequentemente utilizzata nei pazienti adulti.

In presenza di malattia parodontale (piorrea) o diabete, si puó effettuare una cura ortodontica?

Si, sempre e quando la malattia sia stata trattata e sia sotto controllo, e il paziente manga una corretta igiene.

Si puó fare ortodonzia in caso si siano persi dei denti?

Si. Negli adulti, prima di effettuare gli impianti, frequentemente si ricorre a ortodonzia per riposizionare correttamente i denti rimanenti.

In presenza di impianti si può fare ortodonzia?

Si. La presenza di impianti generalmente non ostacola la terapia ortodontica, anzi, può essere utile in quanto permette di sfruttarne l’ancoraggio scheletrico, cioè sfruttare l’impianto in quanto corpo immobile, che non subisce delle contro-forze di reazione in grado di spostarlo, per concentrare la totalitá della forza nel muovere solo i denti necessari.

Ci sono malocclusioni che richiedono per la loro risoluzione oltre all’ortodonzia anche la chirurgia?

Si. In caso di malocclusioni scheletriche dei mascellari, qualora il paziente sia in crescita, si tenta di modulare la crescita ossea mediante apparecchi funzionali, per evitare di dover fare successivamente il trattamento chirurgico, o quantomento limitare l’entitá della chirurgia da effettuare (es. chirurgia solo della mandibola anziché di mascella e mandibola)

C’è bisogno di qualche esame complementare prima di iniziare l’ortodonzia?

Per effettuare una diagnosi completa e pianificare il trattamento, è necessario possedere:

  • Radiografia panoramica delle arcate dentarie
  • Teleradiografia laterale del cranio
  • Foto Intraorali ed Extraorali

La panoramica nel caso dei bambini è utile soprattutto per controllare lo stadio di eruzione dei denti permanenti e verificare se ci sono anomalie di numero (denti sovrannumerari o agenesie), forma (denti conoidi) o dimensione (macrodonzia / microdonzia).

La teleradiografia laterale serve per realizzare la cefalometria, un’analisi che studiando piani, angoli e lunghezze del cranio, permette di realizzare una diagnosi efficace e prevedere la crescita scheletrica nel caso del paziente infantile.

Qual è la correlazione tra ortodonzia e logopedia?

Alcune malocclusioni sono provocate o mantenute da abitudini viziate della lingua o delle guance. In questi casi se non si corregge l’abitudine viziata con la collaborazione del logopedista, l’ortodonzia può subire rallentamenti, e anche se portata a termine correttamente, porterà ad un risultato instabile e ad una recidiva della malocclusione. Ad esempio, l’interposizione della lingua tra le arcate dentali, come nel caso della deglutizione atipica, porta alla formazione di uno “spazio vuoto” tra i denti anteriori superiori e inferiori, e sebbene l’ortodontista possa riuscire a chiudere questo spazio ortodonticamente, se il paziente continuerá a effettuare l’azione di spinta con la lingua sui denti, si tornerá in breve alla situazione di partenza.

Che cos’è il bruxismo o digrignamento dentale?

Il bruxismo è una parafunzione caratterizzata da un serramento e digrignamento dei denti tra di loro. Spesso si verifica di notte, ma esiste anche nella forma diurna, caratterizzata dal solo serramento dentario. Interessa circa il 10% della popolazione ed è dovuto a diverse cause, come le malocclusioni dentarie, i disturbi muscolari o neurologici, le situazioni di stress e di tensione emotiva e le alterazioni nello sviluppo scheletrico dei mascellari, ma talvolta non se ne riconosce la causa. Può essere associato a stanchezza muscolare, usura dentale con sensibilità associata, disturbi o dolori a livello dell’articolazione temporo-mandibolare e dei muscoli viciniori. La terapia può essere estremamente diversa in funzione dell’eziologia della patologia. Generalmente, una volta individuato che il paziente soffre di bruxismo, si procede alla realizzazione di un bite in resina, che serve per evitare il consumo per attrito tra denti superiori e inferiori, e permette di rilassare la muscolatura coinvolta nella masticazione.

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